Un prodotto della cucina “povera” che sa sempre dare carattere ai nostri piatti: dal vicentino arriva una varietà di cipolla considerata tra le più prelibate in Italia grazie al proprio sapore inconfondibile. Stiamo parlando di quella Rosa di Bassano del Grappa, campionessa per la dolcezza che si percepisce in bocca. Il suo è un sapore delicato tanto che uno dei modi d’uso per apprezzarne le caratteristiche è proprio quello di assaggiarla cruda, appena colta.
Coltivata nella Valle del Brenta già dal XIV secolo, in piena epoca ezzolina, la cipolla bassanese ha perso nei secoli la propria colorazione, un tempo molto più rosa di adesso. Ne esistono due varietà: una precoce che nasce a fine maggio, e una tardiva, reperibile dalle ultime settimane di giugno fino al mese di settembre. Viene chiamata, per la sua forma, anche “cipolla piatta”. Oggi questo prodotto tipico è uscito dal circuito delle grandi produzioni ma può essere scoperto nelle aziende e nei ristoranti del territorio.
Questa tradizione secolare è stata salvaguardata da alcuni coltivatori locali da quando il mercato non ha reputato più come “redditizia” la sua coltivazione. Oggi il prodotto è tutelato tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani registrati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
Se non vuoi assaggiarla cruda c’è l’imbarazzo della scelta: i primi raccolti vengono messi sott'olio o in saor, nella tipica ricetta agrodolce con uvetta, aceto, pinoli e sarde. La cipolla rappresenta l’ingrediente principe del baccalà alla vicentina, che ne richiede una certa quantità per avere il sapore desiderato. I vicentini usano anche esaltare il sapore di questa cipolla friggendola, impanandola o lessandola. Anche le persone che non sono abituate al sapore comune di questo ortaggio, quando assaggiano una di queste varianti cambiano subito idea!
Cosa aspetti?Vieni a scoprire le bellezze della provincia di Vicenza e ad assaporare il gusto della tradizione.
Un territorio da scoprire:
Enogastronomia: Baccalà alla vicentina, Breganze DOC e una fetta di Gata per finire in dolcezza.
Storia: Oltre 700 anni di coltivazione, fin dai tempi degli Ezzelini.
Territorio: Il Ponte degli Alpini, gli scorci sul Brenta, il centro storico bassanese.
Credits: www.dissapore.com