Echi di mille battaglie in un meraviglioso borgo medievale

Montagnana è un borgo senza tempo che sembra preso da un racconto medievale, giunto intatto fino ai giorni nostri per raccontarci il suo passato glorioso. Si trova in provincia di Padova, e vi consigliamo di prenderlo in considerazione se non volete perdervi una delle perle del Veneto!

Giungendo a Montagnana dalla campagna capirete subito di cosa stiamo parlando: ve lo ritroverete davanti e… resterete a bocca aperta. L’imponente cinta di mura che si innalza fiera davanti a voi vi trascinerà immediatamente in un’altra epoca, fatta di dame, cavalieri, vassalli, torri e castelli.

Le maestose mura si contraddistinguono per il loro percorso regolare, che si staglia per quasi 2 km attorno al borgo, per il profilo intatto e l’ampio fossato verde meta di lunghe passeggiate turistiche.

Ma quando nascono i bastioni di Montagnana? Facciamo un passo indietro fino al XIV secolo, quando questo splendido compendio architettonico prende vita tra le numerose battaglie che regolarmente si svolgevano in quel territorio. Un nome tra tutti spicca nella Storia del luogo: Esselino III, spietato condottiero che, intorno alla metà del XIII secolo, impose la sua tirannia su diversi comuni quali Trento, Verona, Brescia e Padova.

Il feroce tiranno incendiò e distrusse Montagnana, erigendo in seguito il mastio della Rocca di Zeno, la parte fortificata più antica. Le Mura da allora assolsero perfettamente il loro compito, e il borgo si è arricchito di palazzi fastosi, arte e bellezza giunti fino a noi, regalandoci la possibilità di sognare – e forse di assaporare con nostalgia – la meraviglia di epoche mai vissute.

 

Un territorio da scoprire:

Storia: immergetevi nel fascino della cultura medioevale e nella storia senza tempo del borgo di Montagnana

Architettura: ammirate la perfetta regolarità delle mura di cinta, perla architettonica conservata perfettamente fino ai giorni nostri

Natura: perdetevi in lunghe passeggiate attorno all’ampio fossato e nei prati verdi circostanti.

 

Credits

Foto: www.cadeboron.it